

Autostima: il giusto equilibrio tra successo e aspettative
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Quando la voce interiore dice "non sei abbastanza"
Quante volte ci siamo sentiti orgogliosi di noi stessi perché siamo riusciti a fare esattamente ciò che ci eravamo proposti? In quei momenti l'autostima sembra salire alle stelle.
Ma poi ci sono anche i giorni in cui gli obiettivi che ci poniamo sono così alti da sembrare irraggiungibili. E quando non li raggiungiamo, dentro di noi si insinua la sensazione di essere "sbagliati", di non valere abbastanza.
👉 Questo succede perché l'autostima non è qualcosa di fisso: è un equilibrio sottile tra ciò che otteniamo e ciò che ci aspettiamo da noi stessi.

Aspettative e successi: un rapporto delicato
Immagina una bilancia. Da un lato mettiamo i nostri successi concreti, dall'altro le nostre aspettative.
Se i piatti restano in equilibrio, ci sentiamo bene con noi stessi.
Se le aspettative pesano molto più dei risultati, nasce la frustrazione.
Se i successi sono troppi rispetto alle aspettative (cosa rara), rischiamo di non apprezzarli davvero, come se fossero scontati.
Molti cercano di risolvere questo squilibrio abbassando le aspettative: meno pretese, meno delusioni. Una soluzione rapida, certo, ma rischiosa. Perché alla lunga ci porta a vivere al di sotto delle nostre possibilità, rinunciando a sfide che invece potrebbero arricchirci.
Ridefinire il significato di successo
Il vero segreto non è abbassare gli standard, ma ridefinire cosa significa avere successo.
Il successo non è solo il grande traguardo: è fatto anche di tanti piccoli passi, di azioni quotidiane che sembrano banali ma che, messe insieme, creano un percorso di crescita.
💡 Esempio pratico:
Chiedere un aumento al lavoro e ricevere un "no" potrebbe sembrare un fallimento. In realtà, è un successo perché significa che hai avuto il coraggio di chiedere, di esporti, di dichiarare il tuo valore. Il rifiuto non diminuisce chi sei: anzi, ti rafforza.
👉 Ogni volta che ti metti in gioco, stai già aumentando la tua autostima.
Molti evitano il fallimento a tutti i costi. Ma in questo modo evitano anche di crescere.
Accettare un "no", affrontare un errore, rialzarsi dopo una caduta: tutto questo è parte integrante della costruzione di una sana autostima.
Perché? Perché impariamo che il nostro valore non dipende solo dal risultato, ma dalla capacità di affrontare ciò che accade.
Un "no" non definisce chi sei. Un fallimento non cancella la tua dignità. È solo un episodio, non la tua identità.
L'autostima come muscolo da allenare
Possiamo pensare all'autostima come a un muscolo: si rafforza ogni volta che la mettiamo alla prova.
Ogni piccolo atto di coraggio – chiedere aiuto, dire di no, affrontare una situazione difficile – è come un allenamento. All'inizio fa un po' male, ma col tempo diventa naturale.
👉 E proprio come un muscolo, l'autostima non cresce se la lasciamo ferma.
Aspettative realistiche, non limitanti
Il punto non è smettere di avere aspettative, ma renderle flessibili e realistiche.
Se ci fissiamo su standard irraggiungibili, restiamo intrappolati nella delusione. Se invece le nostre aspettative si adattano al percorso, diventano una bussola che ci guida senza schiacciarci.
La differenza sta nel modo in cui leggiamo i nostri risultati:
Fallimento come blocco = autostima che crolla.
Fallimento come lezione = autostima che cresce.
L'autostima si costruisce nell'azione, nel coraggio di provare, sbagliare e riprovare.
Non è abbassando le aspettative che diventiamo più forti, ma imparando a vedere i piccoli successi e a considerare i fallimenti parte integrante del percorso.
Chi osa, chi si espone, chi affronta i piccoli no, sta già vincendo. Perché la vera forza non è non cadere mai, ma saper sempre rialzarsi.
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